BOSCO DI NOTTE
Questa notte é passata la Paura.
Seduto al mutare del fuoco
nell’ombra folgorata da lampi di betulla
nera di querce e di castagni
spiando la fiamma torcersi
divincolarsi per sfuggire a se stessa
io cittadino
nel rumoroso silenzio innaturale della natura
nella musica frusciante del bosco
ho udito sospensioni impreviste
di vento e di voci animali.
Foglie gelate
come il pallore della mia mano.
Occhi ciechi a frugare le assenze.
Attento al mio trasalire
l’antico felino si é negato il respiro
magico sacerdote della notte
eterna pupilla di sfinge
specchio di brace e di giada
aperto sulla mia oscurità.
Impossibile il brivido liberatore
con la serpe sul filo delle vertebre.
Un breve tempo senza limiti
sospesi tra realtà e sgomento
sull’orlo del singhiozzo o dell’urlo
dei sogni ancestrali che ci uniscono.
Poi con tiepido alito gemente
la Paura ci ha lasciato
lui presenza di calore denso
morbidamente felice di noi insieme
io cittadino
velato di sudore improvviso
a inseguire la mia insonnia.
Anonimo 1
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